Il nostro tradizionale evento natalizio si è svolto anche quest’anno grazie all’opera di Concetta Modica.
A causa della pandemia l’evento non è stato in presenza, ma ripreso in video.
In questo periodo incerto in cui si rielabora il senso del proprio fare, l’Artista ha pensato ad una natura morta costituita da diverse sculture appoggiate sul tavolo della sala riunioni.
La natura morta contiene da sempre in sé l’esplosione e la metafora della vita per il fatto stesso di rappresentarla, in questo caso calandosi in un ambiente concreto di lavoro, di pensiero e azione. La sua immobilità e finzione ci ricordano però anche la fine delle cose, la caducità di ciò che è terreno, rimandando a ciò che è eterno, immutabile ed invisibile.
La natura morta ha il potere simbolico di evocare ciò che è al di là della rappresentazione. Le sculture che la compongono sul tavolo dello studio non sono eroiche, ma estratte dal quotidiano, rimanendone comunque distaccate e lontane: sono oggetti inanimati, tipici della tradizione della natura morta, animali morti, elementi vegetali e frutti sconnessi.
La dimensione sospesa è sottolineata dai colori stridenti, dalla disposizione precaria e momentanea sul tavolo e dalla loro presenza transitoria.
Il desiderio con questo lavoro è quello di catturare lo sguardo dell’altro che in questo periodo non c’è, guardare un video non è vedere un’opera, in questa contraddizione e nei pochi sguardi che l’hanno vista in presenza, risiede il desiderio di continuare la pratica dell’arte.